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IL TRASPORTO - LE TRASPORT

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Per lunghissimo tempo, prima che entrassero in azione i mezzi meccanizzati, i veri protagonisti della titanica impresa del trasporto, erano i buoi ("bovi" in dialetto versiliese) dalle lunghe corna, animali pazienti e straordinariamente forti, capaci di trainare i rozzi carri appesantiti dai possenti macigni lungo le strade sterrate. Una fatica epica, che sempre destava curiosità e ammirazione, soprattutto quando per il trasporto dei blocchi marmorei si doveva far ricorso a 10 o 20 paia di buoi che si snodavano sui difficili percorsi montani,sfilando poi sulle strade della pianura fino a raggiungere i pontili d'imbarco della marina.
I buoi furono indispensabili fino al 21 ottobre 1878, quando la via d’Arni venne dichiarata agibile e un grande trattore a vapore con robuste ruote d’acciaio - chiamato dalla gente del posto "la ciabattona" - iniziò a trasportare i blocchi di marmo fino alla marina.

Alla "ciabattona" (cioè una grande ciabatta), così chiamata per la sua lentezza e pesantezza, subentrò poi la tranvia. Nel 1913 infatti la Carrara Versilia Electric Railway and Power Limited ottenne la concessione per la realizzazione di una rete a scartamento metrico lungo quasi 24 chilometri. I lavori vennero affidati a una ditta inglese e la T.E.V. (Tranvie Elettriche Versiliesi) toccò inizialmente solo Querceta, Seravezza e Pietrasanta. Successivamente il capolinea venne localizzato nei pressi del Fortino al villaggio di Forte dei Marmi e il tram raggiunse anche Trambiserra e dopo sei anni Pontestazzemese. Nel 1923 venne aperto il tratto Jacco-Pollaccia e nel 1926 la tranvia raggiunse il paese di Arni fermandosi a  Tre Fiumi.

Diverse sono le foto che ritraggono il trenino al Ponte del Bosco nei pressi di Levigliani. Lì arrivava la lizza e Ettore e Giovanni Neri si occupavano di caricare il vagone lasciato vuoto dalla tranvia durante il tragitto verso Arni. Al suo ritorno il vagone veniva agganciato alla locomotiva e d’obbligo era la fermata alla Pollaccia per il rifornimento di acqua. La guerra e la vicinanza con la Linea Gotica danneggiarono notevolmente la tranvia e il tratto Querceta-Forte dei Marmi divenne inagibile: il pontile era stato distrutto e il passaggio sopraelevato vicino la chiesa di Querceta venne abbattuto. Dietro la chiesa, in via Mancini, è ancora possibile vedere una traccia del vecchio percorso riservato al tram.

Con il tempo quel tratto di tranvia si rese inutile, la ferrovia di Querceta permetteva infatti un trasporto più conveniente e rapido. Nel 1951 il trenino percorse quindi il suo ultimo viaggio in Versilia.

Fonte: Stefania Neri, Galatea Versilia

 

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Pendant très longtemps, avant l’usage des moyens mécanisés, les protagonistes de l’entreprise titanesque du transport, étaient les bœufs aux longue bois; des animaux patients et extraordinairement forts, capables de tracter des chariots grossiers alourdis par les blocs le long des routes de gravier.  Un grand effort, qui suscitait toujours curiosité et admiration, surtout quand pour le transport des blocs de marbre on devait utiliser de 10 à  20 paires de bœufs qui marchaient le long de difficiles routes de lla montagne pour defiler ensuite  sur les routes de la plaine jusqu'aux quais d’embarquement à la marine..

Les bœufs furent indispensables jusqu’au 21 octobre 1878, lorsque la voie d’Arni fut déclarée praticable et qu’un grand tracteur à vapeur avec de robustes roues en acier - appelé par les habitants "la ciabattona" (c’est-à-dire une grande pantoufle) - commença à transporter les blocs de marbre jusqu’à la marine.

La "ciabattona", ainsi appelée pour sa lenteur et sa lourdeur, ensuite fut remplacée par le tram. En 1913, en effet, la "Carrara Versilia Electric Railway and Power Limited" obtient la concession pour réaliser un réseau à voie métrique long presque 24 kilomètres. Les travaux furent confiés à une entreprise anglaise et la T.E.V. (Tranvie Elettrica Versiliesi) passait d’abord seulement de Querceta, Seravezza et Pietrasanta. Ensuite, le terminus fut localisé près Forte dei Marmi et le tram rejoignit aussi Trambiserra et après six ans Pontestazzemese. En 1923 fut ouvert le tronçon Jacco-Pollaccia et en 1926 le tram atteignit le village d’Arni en s’arrêtant à Tre Fiumi.

Plusieurs photos montrent le petit train à Ponte del Bosco près de Levigliani. La lizza arrivait là et deux hommes, Ettore et Giovanni Neri, s’occupaient de charger le wagon vide laissé par le tram pendant son voyage vers Arni. Quand il rentrait, on fixait le wagon à la locomotive et on s’arrêtait à la Pollaccia pour se refournit d’eau.  La guerre et la proximité avec la Ligne Gothique endommagèrent considérablement le tram et le tronçon Querceta-Forte dei Marmi ne fut plus utilisable : le pont avait été détruit et le passage surélevé près de l’église de Querceta fut abattu. Derrière l’église, en rue Mancini, aujourd’hui on peut voir encore un morceau du vieil parcours réservé au tram.

Avec le temps, ce tronçon de tramy devint inutile, parce que le chemin de fer de Querceta permettait  un transport  plus pratique et plus rapide. En 1951, le petit train a donc parcouru son dernier voyage en Versilia.

Source : Stefania Neri, Galatea Versilia

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