Cuore della casa e vero ambiente di “vita”; qui non solo si cucinava e si mangiava tutti insieme attorno al tavolino, qui ci si riscaldava, si giocava, si discuteva e, dopo cena, intorno al camino si stava a “veglio” a raccontarsi della giornata appena finita o ad ascoltare qualche favola (... fola in versiliese)

Non c’era corrente elettrica né riscaldamento, se non il focolare e i lumini ad olio o a carburo (usati anche in miniera), qualche candela di sébo (ségo: grasso animale di ovini o equini).

L'unica fonte di calore era il fuoco del grande camino della cucina. Da qui veniva presa la brace da mettere negli scaldini di terracotta o lamiera che si usavano per scaldarsi. I ragazzi li portavano a scuola per mantenere calde mani e piedi. Le aule erano sprovviste di riscaldamento, almeno fino a che non comparvero le prime stufe a legna negli anni Trenta. 

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