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I GIOCHI - LES JEUX

ITA

La maggior parte dei giochi di una volta erano di gruppo, come campana, nascondino, un due tre stella, moscacieca, il salto con la fune, rubabandiera, il girotondo, ecc. Tanti di questi giochi divertono ancora oggi i bambini.

girotondo: un gioco che si pratica ancora oggi. Un gruppetto di bambini formano un cerchio prendendosi per mano e si muovono in tondo mentre cantano la filastrocca, in dialetto versiliese:

"giro giro tondo
un pane cotto in forno,
un mazzolino di viole
per "dalle" a chi le vuole:
le vuole la Sandrina,
caschi in terra la più piccina!"     

A questo punto tutti si siedono a terra rapidamente facendo spesso cadere qualcuno a gambe all'aria, fra le risate di tutti.

Fermo lì (un due tre stella): un babino incaricato appoggia al muro un braccio coprendosi gli occhi mentre gli altri si schierano in fila a distanza. Quando il bambino incaricato di contare formula la frase di rito "un, due, tre...stella!" gli altri si muovono verso di lui, approfittando del fatto che egli non possa vedere. Pronunciata però l'ultima parola, il bambino si gira di scatto e chi viene sorpreso in movimento viene fatto tornare alla linea di partenza. Vince chi per primo tocca il muro.

Cencio brugiato: un altro gioco praticato dai bambini versiliesi era il cencio brugiato: un ragazzino viene scelto come "cercatore" e bendato, mentre gli altri si ingegnano per nascondere un oggetto (il cencio, appunto) di piccole dimensioni. Nascosto bene l'oggetto, viene tolta la benda al ragazzo e, dopo averlo fatto "prillare" - cioè girare in tondo - per disorientarlo un po', il gioco inizia. Se il cercatore si dirige verso il posto sbagliato, gli altri iniziano a gridare in coro: "Acqua! Acqua!" e, se si allontana ancora di più, viene ripreso: "Affoghi!". Quando finalmente riesce a trovare la giusta direzione, gli amici iniziano a dirgli sottovoce: "Focarello!" e, quando si avvicina sempre di più, gli viene gridato: "Fuoco! Fuoco!". Infine, quando il bambino sta per scovare l'oggetto nascosto, tutti gridano in coro: "Brugi! Brugi!" (cioè bruci). A questo punto, tutti esultano e si decide un altro cercatore.

Fonte: Gerardi L., Vita e lavoro della gente de' monti nel primo '900 in Alta Versilia. Volume Quarto, Giochi e Tradizoni, Lucca, Maria Pacini Fazzi Editore, 1999.

FR

La plupart des jeux d’antan étaient des jeux de groupe, comme la cloche, cache-cache, un deux trois soleil, colin-maillard, le saut à la corde, capture du drapeau, tourne rond, etc. Beaucoup de ces jeux amusent encore les enfants aujourd’hui.

tourne round: c’un jeu que l’on fait encore aujourd’hui. Un petit groupe d’enfants forment un cercle  se tenant par la main et se déplacent en rond pendant qu’ils chantent la comptine, en dialecte de la Versilia:

"Tourne, tourne rond
un pain cuit au four,
un bouquet de violettes
"Donne-les" à qui tu veut:
Sandrina les veut,
Que la plus petite tombe par terre!"    

À ce moment, tout le monde s’assied rapidement parterre  faisant souvent tomber quelqu’un les jambes en l’air, parmi les rires de tous.

Arrete-toi-un, deux trois soleil: un enfant désigné appuie sur le mur un bras se couvrant les yeux tandis que les autres se déploient en ligne à distance. Quand l’enfant désigné de compter formule la phrase de rite "un, deux, trois...soleil!" les autres avancent vers lui, profitant du fait qu’il ne peut pas les voir. Mais le dernier mot prononcé, l’enfant se retourne brusquement et celui qui est surpris en mouvement est ramené à la ligne de départ. Le premier qui touche le mur gagne.

Chiffon brulé ou chasse au tresoru: c’est un autre jeu pratiqué par les enfants de la Versilia: un petit garçon est choisi comme "chercheur" avec  les yeux bandés, tandis que les autres doivent  cacher un objet (un chiffon, précisément) de petite taille. Bien caché l’objet, on enlève le bandage au garçon et, après l’avoir fait "prillare" - c’est-à-dire tourner en rond - pour le désorienter un peu, le jeu commence. Si le chercheur se dirige vers le mauvais lieu, les autres commencent à crier en chœur: "Eau! Eau!" Et s’il s’éloigne encore plus, on lui crie "Tu te noies!". Quand il arrive enfin à trouver la bonne direction, les amis commencent à lui dire à voix basse: "petit feu!" Et quand il s’approche de plus en plus, on lui crie : "Feu ! Feu!". Enfin, quand l’enfant est sur le point de trouver l’objet caché, tout le monde crie en chœur: "ça brule! ça brule!". À ce point, tout le monde se réjouit et on désigne un autre chercheur.

Source: Gerardi L., Vita e lavoro della gente de' monti nel primo '900 in Alta Versilia. Volume Quarto, Giochi e Tradizoni, Lucca, Maria Pacini Fazzi Editore, 1999.

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